Il beato Corrado, discendente dell’illustre famiglia Miliani, nacque ad Ascoli nel 1234. Assieme a Girolamo Masci, il futuro Papa Nicolò IV, si fece religioso nel convento di Ascoli. Uniti da una stretta amicizia, Corrado e Girolamo si diedero con ardore alla pietà e all’austerità della vita francescana, percorrendo la via stretta della perfezione cristiana.

Da Ascoli furono mandati ad Assisi e poi a Perugia per completare gli studi. Conseguirono il titolo di “lettori” del sacro sapere, e poi da Perugia a Roma, dove insegnarono teologia e predicarono al popolo con frutto la Parola di Dio.

Sapienza ed umiltà, austerità di vita e zelo per la salvezza delle anime sono i tratti della personalità del giovane Corrado.
Uomo umilissimo rifuggiva ogni motivo di prestigio personale vivendo da vero frate minore.

Dall’amico Girolamo, divenuto Generale dell’Ordine Francescano, ottenne il permesso di partire per l’Africa per annunciarvi la Parola di salvezza.
A prezzo di grandi fatiche e peregrinazioni evangelizzò la Libia e la Cirenaica.

Nella predicazione adattava sempre, con doveroso discernimento, i suoi discorsi all’intelligenza degli uditori.
Dio benedisse la semplicità del dotto religioso. La sua parola andava dritta al cuore degli ascoltatori.

Dipinto del Beato Corrado Miliani

Oggetto privilegiato del suo annuncio era il mistero adorabile della Santissima Trinità: trascinava tutti all’adorazione di Dio.
Accompagnava l’annuncio della Parola con uno stile di vita aspro e penitente. Fu severo con se stesso e indulgente con gli altri. Amò teneramente la Madre del Signore e dalla sua mente mai cadde il ricordo e la meditazione del Signore Gesù, amore crocifisso.

Papa Nicolò III inviò fra Girolamo Masci quale legato presso il re di Francia per indurlo a sentimenti più pacifici, questi volle come compagno frate Corrado che, a malincuore, dovette lasciare l’Africa. Quando fra Girolamo vide arrivare a Parigi questo amico del cuore coperto di un abito poverissimo e a piedi nudi, mosso da compassione e venerazione, esclamò “Questo uomo è più che Giona!”.

Ricomposta la pace tra Francia e Spagna, i due frati fecero ritorno a Roma, dove, nel 1278 fra Girolamo fu insignito della dignità cardinalizia.
Il Beato Corrado dopo un biennio di predicazione e di dimora a Roma, fu inviato a Parigi per l’insegnamento della teologia dimostrandosi esimio maestro.

Nel 1288 Girolamo Masci salì al trono pontificio col nome di Nicolò IV; richiamò presso di sé frate Corrado per giovarsi dei suoi illuminati consigli. Alle voci del suo imminente cardinalato che si diffusero nell’ambiente parigino, egli rispose, nel suo discorso di congedo, esortando tutti ad amare soprattutto la virtù cristiana dell’umiltà e del nascondimento.

Estenuato dal lungo e disagevole viaggio, morì ad Ascoli il 19 aprile 1289. Nicolò IV se ne rammaricò profondamente e, confermando l’intenzione che aveva avuto di crearlo cardinale, ordinò che si innalzasse sulla sua tomba un solenne mausoleo. Le sue spoglie, interrate nel primitivo convento furono poi traslate nel maggio del 1371 nella chiesa di San Francesco.

L'urna del Beato Corrado - Opera dello scultore Aldo Sergiacomi

Tra le virtù cristiane praticate dal Beato Corrado caratteristica fu quella della penitenza. Vestiva un rozzissimo saio, camminava a piedi scalzi, riposava solo qualche ora su una dura tavola, digiunava a pane e acqua quattro giorni su sette.

Ad anima del suo apostolato aveva posto la Santissima Trinità, grazie alla quale ottenne guarigioni di ogni specie.

Accreditate leggende erano fiorite, mentre era ancora in vita, attorno alla sua santità. Il culto popolare, attribuitogli da tempo immemorabile nelle Marche e nelle varie Famiglie dell’Ordine Minoritico, venne approvato da Pio VI il 30 agosto del 1783.

La testimonianza di vita del beato Corrado è di grandissima attualità.
– Fu un uomo evangelico dal cuore mite, dalla vita penitente e ripieno di carità.
– Coniugò nella sua persona l’amore per il sapere, l’insegnamento universitario e la semplicità francescana.
– Animo di grande evangelizzatore e di zelo per la salvezza delle anime, in questo tempo di nuova evangelizzazione, ci apre alla gioia della missione.

I santi ci sono dati dalla Chiesa come modelli di vita e come intercessori. Amiamo il Signore come lo amò il Beato Corrado e alla sua intercessione affidiamo noi, i nostri cari, le persone che soffrono e che faticano a credere.

Preghiera al Beato Corrado

Signore, sii tu benedetto
per aver dato alla famiglia francescana e alla Chiesa
il Beato Corrado,
uomo mite e penitente,
sapiente e amante della Trinità Santissima.
Percorse con passo svelto le strade del mondo
per annunciare a tutti il Vangelo della salvezza.
Sostenuti dalla sua intercessione e dal suo esempio
vogliamo conoscerti per godere della tua amicizia
e per rimanere nel tuo amore.
Vogliamo servirti nel prossimo
che ogni giorno incontriamo nel nostro cammino
per entrare nella gioia da te promessa
ai servitori fedeli del Vangelo.
Amen.

Educazione cristiana del Beato Corrado
La gloria del Beato Corrado
Corrado evangelizzatore dell'Africa settentrionale
Il Beato Corrado insegnante di teologia a Parigi
San Francesco d'Assisi
Il Papa Nicolò IV
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